Nicola Campedelli


Nicola Campedelli spettacoli

Il 45 giri di “Tutta mia la città” della Equipe 84 continuamente inserito in un mangiadischi (quelli tipo valigetta/borsello dei primi anni 70 per intenderci) all’infinito per ore. All’età di 3 anni ero completamente rapito dalla melodia che usciva da quello scatolotto bianco, dallo sputo del piccolo vinile a fine canzone e dal successivo “clack” dopo il re-inserimento. Questo è mio primo ricordo e atto d’amore per la musica. Il secondo momento che ricordo, circa 10 anni dopo, è la discussione con mamma per l’acquisto del primo lp (Sono solo canzonette di Edoardo Bennato). “E se poi non ti piacciono tutte?” “E se poi non le ascolti tutte? Continua con i 45 giri dai!”. Fino ad allora, appunto solo 45 giri. Forse è per questo che adoro le playlist, le compilation o le monografie. Ma non quelle semplici e passatemi il termine banali. Tipo Best Of o Greatest Hits. Quelle che hanno al loro interno un fil rouge, un’anima, un percorso fatto di esordi, di chicche nascoste e/o a volte clamorosamente dimenticate, e arricchite di versioni alternative. Quelle che celebrano l’artista o un periodo o un genere in più sfumature possibili. Sono solo canzonette….comunque, o forse no?



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